Mare fammi stare bene
L'aria tiepida mi
solletica i capelli e lentamente li asciuga, l'odore di salsedine e di casa mi
riempie i polmoni e mi rimette al mondo, davanti agli occhi uno spettacolo
mozzafiato che solo il mare mi può dare.
Blu, celeste, turchese, ceruleo ogni sfumatura è presente in questo manto in
movimento che si apre davanti a me e io non riesco a concepire che al mondo
esistano posti tanto belli, di quanto la natura sia capace di creare.
Quando devo fare
pace, quando devo fare posto dentro di me...vengo sempre al mare.
A casa era un'abitudine, d'inverno soprattutto, quando gli schiamazzi della
gente non coprono il rumore regolare e accogliente delle onde. Quando ci sei
solo tu, i tuoi pensieri e la risacca.
Non si può scappare.
C'è chi guarda le
stelle e prova la stessa cosa..a me serve l'immensità del mare per rimettere
tutto nella giusta prospettiva.
Quando sono partita per questo anno di missione, ero veramente felice e dopo
una lunga attesa ero convinta che questo sarebbe stato un passo fondamentale
per rispondere ad alcuni perché.
Ora che sono chilometri lontana sia da casa che dalla missione, ora che inizia il count-down per il ritorno in Italia mi rendo conto della banalità dei miei pensieri.
C'è un motore che ci
spinge verso qualcosa e siamo sempre convinti che lì dovremo arrivare...eppure,
più vivo, più cammino, più mi rendo conto che gli obiettivi non sono altro che
motori che ti spingono nel scegliere una strada piuttosto che un'altra, e che
in questo modo vanno vissuti. Non come traguardi, ma bensì come benzina, non
come fine ma come mezzo.
Quando scegli di intraprendere una strada non sai cosa incontrerai sul tuo
sentiero, non sai se la persona che è partita sarà la stessa che inciamperà a
metà percorso, non sai in quale bivio ti perderai, e quali altri te
incontrerai.
Non conosci questa immensità di variabili eppure progetti, programmi,
visualizzi il domani davanti a te.
Perché abbiamo così
tanto bisogno di futuro?
Perché proiettarsi fuori da sé ci fa sentire più
saldi, più sicuri?
È il modo in cui siamo stati cresciuti?
Punta in alto!
Punta sempre a qualcosa dritto davanti a te!
Un insieme di cose
probabilmente, un bisogno di controllo che ci rasserena, perché come la barca
in mezzo al mare in tempesta, a nessuno piace sentirsi in balia.
Una profonda incapacità di essere presenti a se stessi, di essere coscienti
della nostra vita e di quello che ci circonda e in aggiunta una sorta di
pensiero comune che ci ha cresciuti a pane ed obiettivi, fin da piccoli.
Proprio ieri leggevo la notizia dell'ennesimo ragazzo morto suicida schiacciato dalle aspettative o dall'incapacità di accettare la sconfitta, da parte nostra e delle persone che ci amano.
Non bisognerebbe forse accogliere la tempesta, onda dopo onda, sentire il mal di mare, perché no, vomitare, sentirsi consumati ed esausti sul punto di mollare per poi riprendere il timone e vedere il tempo virare verso il sereno?
Educarci al presente,
che come dice l'etimologia della parola, significa essere presenti nel tempo,
farsi presente é farsi dono. Imparare a vivere l'oggi finisce per essere un
regalo che facciamo a noi stessi e a chi ci incontra.
Quest'anno sto cercando di educarmi anche io, di crescermi a forza di sbattere
contro la vita, cerco di accettare che ognuno ha il suo passo, io ho il mio, e non
sarà mai uguale alla persona che ammiro, che guardo da lontano, alla me che
vorrei essere, che immaginarla è un bel motore ma da cui non voglio essere
consumata.
Cosa farò domani?
Dove vivrò?
Sarò una persona migliore di oggi?
Queste domande salgono spontanee come qui la marea sale verso sera, allagano la mia mente e vanno a straripare dagli occhi, si riversano sulle guance che dolci hanno imparato ad accogliere la tempesta dentro di me.
Per oggi non ho nessuna risposta, mi sono svegliata felice però.
"
We're only gettin' older, baby
And I've been thinkin' about it lately
Does it ever drive you crazy
Just how fast the night changes?
Everything that you've ever dreamed of
Disappearing when you wake up
But there's nothing to be afraid of
Even when the night changes
It will never change, baby
“