Mi presento davanti a una birra...

Ed eccoti qua, a leggere qualche informazione, qualche aneddoto su di me, e sul perché stia scrivendo questo blog. Parlerò con te immaginandomi di averti incontrato, come un estraneo al bar, ed essermi fermato a parlare con te davanti a una birra. Perché questo? Primo perché io sono fatto così, e se mi fai qualche domanda davanti a una birra ti posso parlare per quanto tempo vuoi, secondo perché al contrario della mia dolce metà non sono proprio portato per la scrittura, ma a parlare con le persone sono un po’ più bravo quindi bando alle ciance e iniziamo… Innanzitutto mi chiamo Clod e ho 28 anni. In effetti il mio nome è Claudio ma mi chiamano tutti Clod da più o meno 17 anni quindi chiamami pure così. Cosa faccio nella vita? Tante cose.. esco con gli amici, mi piace leggere, mi piace passare tempo al PC, faccio servizio nella mia città e anche fuori (ne ho fatti tanti e non ti annoierò con i dettagli oggi!), sono un tornitore nella piccola azienda di famiglia (di cui sono socio all’ 1%!!), mi destreggio nella fotografia amatoriale (lo faccio da anni come passatempo rilassante) ecc… sinceramente non saprei quale di queste cose mi definisca, o in quale io mi identifichi di più. Perché questo blog?

Perché oltre a tutte queste cose si aggiunge un tassello molto importante nella mia vita: la missione.


Non parlo di missione in termini militareschi, no.. parlo di missione come di vita missionaria, o di missione come luogo. L’esperienza in terra di missione è stato un momento di riscoperta nella mia vita. Sono partito la prima volta che avevo 23 anni (era il 2017), e sono partito per curiosità. Sì, esatto: curiosità.

Guardavo il mondo e non lo capivo appieno. Leggevo, ascoltavo e guardavo attorno a me, la mia vita, l’andamento del mondo e mi mancava qualcosa.


 E quel qualcosa, come un presentimento, pensai di poterlo trovare in Africa. Mi misi in contatto con l’associazione di MissioRimini e partii per lo Zimbabwe, Mutoko ( per l’articolo sulla missione clicca qui ).

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Vedere quel mondo, quelle difficoltà, quello stile di vita mi ha come risvegliato.


 Sono stato un mese, e per altre due volte sono sceso in Zimbabwe, sempre per un mese, a vivere quella vita, a guardarmi attorno e cercare di capire qualcosa.. Ho cominciato da quel momento a guardare meglio attorno a me, a capire cosa sorreggeva il mio mondo, il nostro mondo. Ho capito quanto il nostro stile di vita danneggi le persone più povere e in difficoltà. Ho capito come quasi ogni tassello della nostra vita ci appartenga solo perché dietro quel tassello si nasconde una storia di sfruttamento o schiavitù. Ho capito come quei paesi che noi definiamo terzo mondo siano poveri per permettere a noi di vivere una vita agiata. Ho capito, insomma,  che questo mondo è ingiusto, e tristemente noi (e mi annovero tra il noi) lo rendiamo tale.
Ed ora sto per partire, per la quarta volta, per un’esperienza breve “lunga” in quella terra. Sto per partire insieme alla Fede (la mia dolce metà) alla volta di Mutoko, di All souls mission, dell’ospedale missionario Luisa Guidotti. Perché parto?
Parto perché voglio parlare con le persone di quel posto, conoscere le loro storie e magari, tramite questo blog, dar loro una voce.
Parto perché voglio che con le mie fotografie tu possa dare un volto agli “africani”, agli “immigrati”, ai “neri” così che finalmente qua in Italia almeno qualcuno smetta di chiamarli così e inizi a chiamarli semplicemente persone.
Parto perché voglio cambiare il mondo con l’amara consapevolezza di non riuscirci.

Parto semplicemente perché è giusto.


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Pare che la nostra fittizia birra sia finita, forse non sono stato il massimo della compagnia, ma come ogni amicizia forse impareremo a conoscerci meglio e io migliorerò nel parlare con te. Alla prossima chiacchierata. Non vedo l’ora.